Claudio AmbrosiniIl nostro Conservatorio ha preso parte alla realizzazione del progetto culturale innovativo “L’Orto di Calipso”, organizzato dall’Accademia di BB.AA. di Reggio Calabria e finanziato dalla UE, con un laboratorio di Composizione al quale hanno partecipato studenti selezionati sotto la guida del Prof. Mario Guido Scappucci. Il Laboratorio si è concluso nel marzo scorso con una master class tenuta dal compositore veneziano di fama internazionale Claudio Ambrosini, vincitore del Leone d’Oro per la Musica della Biennale di Venezia, primo musicista non francese ad essere insignito del prestigioso Prix de Rome. Ha rappresentato l'Italia all'International Rostrum of Composers dell'UNESCO.

Così descrive l'esperienza una studentessa della Scuola di Composizione del nostro Conservatorio, Emanuela Zucchi, diplomanda in Pianoforte:

 

«Assunto come topos ispiratore il tema del progetto, ossia il "Giardino", gli allievi del M° Mario Guido Scappucci hanno prodotto una serie di composizioni destinate ad un organico strumentale cameristico (voce, pianoforte, flauto, clarinetto, violino, violoncello) o una sua parte, che prossimamente saranno eseguite in pubblico. L'attività del laboratorio è stata scandita da incontri settimanali, durante i quali gli allievi sottoponevano il proprio lavoro al Maestro e potevano seguire l'evoluzione di quello dei colleghi. Tali occasioni si sono configurate, al contempo, come suggestive istantanee di un processo creativo, e come momenti positivamente "critici" che facevano avanzare il processo stesso nel migliore dei modi. Ciascun musicista, infatti, si trovava sempre a contatto con le idee, i progressi ed i rimaneggiamenti di tutti i suoi colleghi, oltre che con i propri: una situazione tanto più sinergica quanto più sono varie le inclinazioni estetiche e metodologiche all'interno al gruppo. E la varietà c'era eccome: rispetto al livello di studi, compreso tra i Corsi preaccademici ed il Biennio; rispetto al gusto musicale, rifratto nelle più svariate gradazioni di linguaggio (dal tradizionale al post-moderno); rispetto all'idea compositiva, che va dal pezzo per strumento solo al pezzo per voce e strumenti su di un testo poetico. La forza di questa caleidoscopicità ha però necessitato della sensibile gestione del M° Scappucci, il quale è stato capace di entrare nelle composizioni di ciascun allievo e di coadiuvarne la creazione, senza mai inibire le idee o la personalità di nessuno. Con il medesimo atteggiamento, il M° Claudio Ambrosini ha tenuto una master class di composizione al termine del progetto. Egli ha offerto agli allievi del laboratorio un indimenticabile saggio di arte e di eleganza umana, ascoltando i pezzi di ciascuno, indagandone le ragioni, la gestazione, le scelte linguistiche e drammaturgiche con stupefacente acume. Come il M° Scappucci, anche il M° Ambrosini ha saputo dare ad ognuno un apporto che fosse al contempo personale ed universale, nel segno di una visione dell'arte estremamente aperta e profonda che, in fin dei conti, è l'unica visione ammissibile. Da studentessa di Composizione che ha preso parte a tutto questo, mi sembra davvero di aver avuto a che fare con le vicende di un giardino lambito dal soffio vitale della primavera, chiamato a procreare la varietà dei suoi fiori nell'intimità della sua matrice sotterranea, mentre due straordinari "giardinieri", giorno dopo giorno, proteggevano la purezza del suo divenire».orto di calipso

La posizione centrale occupata dal Giardino nella cultura rituale delle popolazioni del Mediterraneo in generale, e di quelle greche e magno-greche in particolare, è preziosamente documentata dal patrimonio storico-archeologico del territorio di Reggio Calabria. Sia per la cultura orientale che per quella occidentale del Mediterraneo, Gardino e Paradiso sono sinonimi, ed entrambi si identificano, in primo luogo, nella fortezza, in un luogo sacro, luogo di protezione e cura del “meglio” che la natura ci offre.

Oggi, quello del Giardino/Paradiso, come rappresentazione simbolica in cui si condensa il rapporto dell’uomo con il mondo vivente, è tema centrale del “nuovo pensiero ecologista” e dell’attuale dibattito intorno alla funzione dell’arte nello sviluppo di nuovi modelli culturali e di organizzazione sociale.

Questa sovrapposizione Giardino/Paradiso costituisce il motivo intorno al quale ruota l'intero progetto. Meglio di ogni altro aspetto, infatti, il concetto Giardino/Paradiso contiene l'essenza stessa del Giardino come archetipo culturale comune alle civiltà del Mediterraneo. Declinabile tanto al passato quanto al presente, esso condensa l'obiettivo primo del progetto: recuperare l'antica vocazione dei giardini protetti che proliferavano lungo le coste della nostra Rhegion, giardini-paradiso come luoghi d'incontro e scambio fra culture, discipline e saperi differenti.

Nell’”Orto di Calipso”, ovvero il “giardino” mediterraneo, vi è stato un diretto coinvolgimento dei giovani allievi delle due principali scuole artistiche di Reggio Calabria (Accademia di Belle Arti e Conservatorio di Musica), in laboratori territoriali dove, insieme con i propri docenti ed artisti esterni, hanno potuto attivamente creare opere d’arte frutto dell’interazione interdisciplinare e della capacità espressiva peculiare dei giovani. I laboratori sono i luoghi della progettazione e realizzazione delle opere, ma anche di partecipazione e di interazione tra artisti e comunità locali. Tale modalità organizzativa permette, infatti, di facilitare in ciascun territorio le relazioni con le istituzioni locali, le associazioni, le organizzazioni sociali ed i cittadini, creando sinergie ed interesse, anche in funzione della gestione futura delle opere d’arte in chiave turistico-ambientale.

Alcune immagini delle sessioni del laboratorio e della master class di Composizione