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Il nostro Conservatorio, per iniziativa del Direttore,  ha commemorato Giuseppe Reale nel terzo Anniversario della morte con un concerto d'organo tenuto dalla Prof.  Federica Iannella nella Chiesa di San Giorgio al Corso il 16 maggio alle ore 19.

Giuseppe Reale (Maratea, 1918 – Reggio Calabria, 2010), docente e intellettuale cattolico prestato alla politica, è il "padre" del nostro Conservatorio.

Deputato della Democrazia Cristiana, senza appartenere ad alcuna corrente, per quattro Legislature consecutive dal 1958 al 1976, era tra i deputati che rappresentarono l’Italia alla nascita del Parlamento europeo a Strasburgo.

Dinanzi alla stagnante fase culturale e al depauperamento della società calabrese dovuto alla fuga dei figli migliori, Reale intuì che fosse necessario frenare quell'esodo con un'azione di risveglio delle coscienze che passasse attraverso il superamento del gap culturale. Necessitava una formazione di più alto profilo della gioventù e, pertanto, inaugurava un nuovo corso mirato alla creazione di una nuova mentalità per costruire l'intellettualità dell’homo novus e predisporre, a latere, le strutture idonee a recepirne il salto di qualità.

“Gli uomini dobbiamo preparare, non c'è dovere più grande”. Questo il suo credo.

Negli anni ‘50, a Reggio, esistevano solo i Licei, il Magistrale, il Tecnico, l’Industriale, l’Istituto d’Arte mentre la musica veniva insegnata nel Liceo Musicale Cilea, un ente morale fondato nel 1927 dal M° Giuseppe Scopelliti, ubicato negli angusti camerini per gli artisti del Teatro Comunale.

Reale sognava una Città degli Studi che, favorendo l’allargamento degli orizzonti culturali, promuovesse l'evoluzione del tessuto sociale e stimolasse anche l'economia della città creando movimento con la presenza e il soggiorno degli studenti da fuori sede, la frequentazione delle biblioteche, al vitalità dei circoli culturali, la sollecitazione della funzione civile dei teatri, l’adeguamento dell’organizzazione dei servizi per un progresso della realtà civica.

Nel 1964 otteneva l'istituzione del nostro Conservatorio, da cui poi presero vita il Conservatorio “Corelli” di Messina e il Conservatorio “Torrefranca” di Vibo Valentia. Istituzioni che favorirono la formazione musicale di centinaia di giovani che, oggi, occupano le cattedre degli stessi istituti e delle scuole della provincia o che hanno intrapreso la prestigiosa carriera artistica nei teatri d'Italia e del mondo o che costituiscono il nerbo delle numerose formazioni orchestrali nel territorio.

Il 12 febbraio 1960 aveva chiesto in Parlamento l’istituzione dell’università in Calabria, cosa che avvenne nel 1968 col riconoscimento statale del Libero Istituto Universitario di Architettura, già da Lui ideato e promosso, che ebbe sede presso il Convento dei Francescani di Sbarre.
Primo nucleo storico delle Università in Calabria.

Nel 1967 otteneva l'istituzione dell’Accademia di Belle Arti, polo di attrazione per giovani di una vasta area dello Stretto. Molti gli istituti di interesse pedagogico e sociale, lungo sarebbe l'elenco.
Ispiratore del Comitato reggino della Società Dante Alighieri, ospitato per molti anni presso il Conservatorio Cilea, richiamava l'attenzione sulla Città con il memorabile Congresso Internazionale della "Dante Alighieri" che ha convogliò migliaia di rappresentanti da tutte le latitudini del mondo.

Nel 1980 istituiva l’Università per Stranieri favorendo lo scambio culturale fra studenti reggini e quelli di varie nazionalità europee, aprendo, in specie, al confronto culturale con i giovani dei Paesi dell’area mediterranea.

Ancora, negli anni ’80 fondava la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione coll'intento di formare giovani funzionari per adeguare le amministrazioni pubbliche alle esigenze moderne.

Sostenitore dell'Unione Europea, fondava la Rivista "Parallelo 38" e pubblicava una collana di monografie "Calabresi nel Mondo" per testimoniare la fulgidezza della piccola patria, la Calabria, attraverso le voci dei grandi calabresi del passato.

Sono molti i giovani, ancorché maturi, che debbono la loro posizione nell'odierna società civile e svolgono la professione nella propria terra grazie all'alta missione cui è stata improntata la luminosa fatica di un Uomo che ben merita, oggi, il ricordo che il Conservatorio riconoscente Gli tributa.

(Tratto dall'Introduzione al concerto di Giacomo di Bernardo, già Direttore amministrativo del Conservatorio)